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La parabola del Padre misericordioso dipinta da Rembrandt
L’arte cristiana può essere un’eccezionale via di annuncio del Vangelo anche oggi, nella nostra civiltà delle immagini; le immagini colpiscono molto più delle parole e rimangono più impresse nella memoria; ricordiamoci che storicamente uno dei fini principali dell’arte cristiana occidentale è stato proprio quello di raccontare il Vangelo, la vita del Signore Gesù e la sequela dei sui amici, quelli che camminarono con lui nelle strade di Israele e quelli che nel tempo sono diventati suoi seguaci e annunciatori della Buona Novella.
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nel Vangelo e nell'opera di Paride Pascucci
«Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?″ (Luca 10,25). Da buon educatore Gesù stimola la risposta del suo interlocutore, rinviandolo alla Legge. Lo scriba risponde, citando i libri del Deuteronomio e del Levitico, che bisogna amare Dio con tutto se stesso e il prossimo come se stesso. “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai” gli dice Gesù».
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La vocazione di Matteo nell'interpretazione di Caravaggio
L’arte cristiana ha avuto storicamente due grandi scopi: cercare di meditare e raccontare il Mistero di Dio manifestato dall’incarnazione del Figlio. Le nostre chiese sono custodi di un grande patrimonio storico-artistico che, pur essendo sempre più complesso e difficile da conservare, può diventare una grande risorsa non solo per la memoria delle comunità cristiane e civili che questi beni hanno prodotto ma anche per un vero e proprio annuncio del Vangelo attraverso l’arte figurativa. Potremmo arrivare a dei repertori di immagini di opere del nostro territorio, con opportune indicazioni artistiche, scritturistiche e iconografiche, per iniziare questa strada, stimolando al tempo stesso gli educatori, e i parroci delle comunità ad utilizzarli nel loro impegno di catechesi e di annuncio del Vangelo.
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Arte Cristiana ed Annuncio del Vangelo |
Natura storica e beni culturali
Le civiltà umane, come le singole comunità, nella loro storia di crescita, o decrescita, hanno profondamente modificato il dato naturale su cui vivevano, trasformandolo in “natura storica”, costruendo insediamenti, ricchi di architetture significative delle divinità, dei valori e del potere egemone, e opere a servizio della viabilità e delle attività produttive. La natura storica e i beni culturali sedimentati nel territorio sono come dei grandi libri di storia sociale e politica, di storia della cultura, della scienza e delle tecniche che, se saputi leggere, forniscono tante informazioni sul passato di una civiltà o di una comunità, per conservare viva la memoria dei singoli e delle comunità stesse.
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